Ipocondria: l’ansia per la salute
Ipocondria: l’ansia per la salute
“Da un anno ormai Luca è terribilmente preoccupato all’idea di potersi ammalare di una grave malattia o di averla già, tanto da avere imparato a tenersi alla larga da conversazioni riguardanti la salute, dai medici e dagli accertamenti diagnostici. Del resto, la storia familiare non lo tranquillizza, sia il nonno che lo zio sono improvvisamente morti di infarto in giovane età. Per lui è fonte di estrema preoccupazione ogni stimolo che riporti la sua attenzione al cuore e, sebbene sua moglie e la sorella gli suggeriscano di effettuare almeno i controlli preventivi periodici, lui sceglie di evitare per non sapere. Alla sua mente arrivano spesso immagini terrifiche che lo turbano e le notizie di conoscenti che hanno subito interventi cardiaci fanno subito presa scatenando la paura. E se in fondo anche il suo cuore non funzionasse? Forse sapere potrebbe servire a prevenire ma a quel punto per Luca sarebbe impossibile vivere con la consapevolezza di un cuore malfunzionante capace di fermarsi da un momento all’altro; piuttosto meglio l’incertezza.”
Ti suona nuovo questo modo di pensare o ti riconosci? Conosci qualcuno che si comporta così?
Molto probabilmente possiamo parlare di ipocondria, oggi definita come Disturbo da Sintomi Somatici, nel caso in cui fossero presenti sintomi significativi, o Disturbo da Ansia di Malattia nel caso in cui non fossero presenti sintomi significativi.
Cosa si intende per ipocondria?
Se soffriamo di ipocondria continueremo a male interpretare alcune sensazioni o sintomi corporei nonostante le numerose e continue rassicurazioni mediche pertinenti, valide e ben fondate, e nonostante abbiamo le capacità intellettive per comprendere le informazioni ricevute.
La nostra preoccupazione potrà riguardare alcune funzioni corporee, come ad esempio il battito cardiaco o la respirazione, alterazioni fisiche di lieve entità, come ad esempio piccole ferite o una saltuaria allergia, oppure sensazioni fisiche indistinte o confuse.
Attribuiremo, dunque, questi sintomi o segni alla malattia sospettata e saremo molto preoccupati per il loro significato e per la loro causa.
Potremo allarmarci se leggessimo o sentissimo parlare di una malattia, se venissimo a sapere che qualcuno si è ammalato, ed a causa di osservazioni, sensazioni o eventi che riguardano il corpo.
La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diventa un elemento centrale della immagine di sé, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.
Quali sono le caratteristiche di chi soffre di ipocondria?
Molto probabilmente avremo un’immagine di noi stessi basata sulla convinzione di essere deboli, fragili, vulnerabili alle malattie, come magari ci è stato rimandato da alcune esperienze relazionali che abbiamo vissuto in infanzia o da alcune nostre figure di riferimento, prima su tutti la figura di attaccamento.
Il nostro scopo che cerchiamo di seguire nella vita sarà dunque quello di non essere ammalato, di non essere una persona debole, visto che la debolezza può essere segno e causa di una possibile malattia, oltre che terribile e svilente in sé, e di non essere irresponsabile ed incorrere dunque in un male peggiore!
Come ragiona l’ipocondriaco?
Spesso l’aver avuto a che fare con una malattia quando eravamo molto piccoli, nostra o di nostri cari, aver fatto esperienza di una gestione medica insoddisfacente, o di essere cresciuti con credenze erronee sui sintomi fisici, può averci portato ad assumere degli assunti molto rigidi e negativi riguardanti la salute. Quando dunque nella nostra vita accade una situazione critica improvvisa, o appaiono alcuni sintomi che possono suggerirci la presenza di una malattia, automaticamente affioreranno alla nostra mente immagini o pensieri o fantasie vivide negative rispetto alla nostra salute: in altre parole, automaticamente interpreteremo in maniera errata normali segni o sintomi fisici, considerandoli invece indici di gravi patologie organiche.
Facciamo un esempio per rendere più chiaro questo processo.
Poniamo il caso che, in infanzia, un nostro parente sia morto di tumore al cervello e che conseguentemente siamo cresciuti apprendendo che i sintomi fisici siano sempre indice di qualcosa che non va e che sia necessario trovare sempre una ragione valida per ogni sintomo.
In età adulta, alla notizia della morte di un nostro conoscente dovuta ad un tumore, potremmo preoccuparci e credere di avere anche noi un tumore ed interpretare qualche sporadico mal di testa come segno inconfutabile di questa grave malattia fisica e potremmo essere convinti che ormai per noi sia troppo tardi.
Tutto questo chiaramente ci farà provare un’intensa e continua ansia!
Nell’ipocondriaco, perché si mantiene l’ansia?
Provare ansia, con la conseguente possibilità di soffrire di disturbi del sonno e quindi di stanchezza, ci farà sentire deboli e malati, cosa assolutamente temuta per noi, con la conseguenza dunque di continuare a provare ansia sempre più elevata!
Inoltre, potremmo richiedere visite ed esami medici continuamente, oppure cercare informazioni e diagnosi in internet, mettere in atto autoesami e frequenti controlli del nostro corpo e dei nostri sintomi percepiti, oppure obbligarci a del riposo forzato, evitando situazioni o sforzi che potrebbero suscitare ansia rispetto al nostro stato di salute. Tutto ciò però non farà altro che confermare la nostra idea di essere deboli e vulnerabili!
Anche concentrare l’attenzione su certi processi fisiologici o su aspetti del corpo o su varie informazioni inerenti le malattie non ci è d’aiuto, anzi, può portarci a continue rimuginazioni sulla nostra salute, che non faranno altro che mantenere ad aumentare il livello d’ansia percepito.
Si può trattare l’ipocondria?
Assolutamente si!
Gli obiettivi generali utili da raggiungere consistono nel cambiare la credenza di essere malati, interrompendo alcuni circoli viziosi pericolosi per il mantenimento dell’ansia, modulando alcune credenze e convinzioni patogene e rafforzando l’idea delle proprie risorse interne, e nell’accettare il rischio di malattia, ponendo l’attenzione sui costi pagati nel cercare di prevenire a tutti i costi le malattie, nell’impossibilità inoltre di farlo e concedendosi la possibilità di abbassare un po’ la guardia.
Ti sei riconosciuto in quanto descritto? Se ti rivedi in alcuni aspetti o se senti il bisogno di spezzare certe dinamiche per te dannose e limitanti, non esitare a chiedere un aiuto e a rivolgerti ad un professionista, per tornare a vivere le giornate in maniera molto più libera!