Come gestire lo stress durante la pandemia da COVID-19?

Di: Irene Rossi 15/05/2021 nessun commento

Come gestire lo stress durante la pandemia da COVID-19?

Questo ultimo anno è stato davvero difficile per tutti noi. Ci siamo trovati ad affrontare una situazione mai provata prima nella nostra esperienza diretta, che ha davvero cambiato il nostro stile di vita.

Il coronavirus ci ha, ad esempio, costretti quasi tutti a stare a casa: molti governi idi vari stati mondiali, infatti, sono intervenuti con misure di contenimento particolarmente restrittive definite di “distanziamento sociale”.

Cosa si intende con distanziamento sociale?

Si intende un insieme molto vario di azioni volte a ridurre il contatto tra gli individui, quali ad esempio la cancellazione degli eventi di massa, la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro. Ci sono inoltre alcune misure di distanziamento sociale che riguardano non tanto i gruppi, ma i singoli individui, ossia l’isolamento, la quarantena e la limitazione degli spostamenti.

Quante volte ne abbiamo sentito parlare in questo ultimo anno!

Cosa si intende con isolamento, quarantena e limitazione degli spostamenti?

Diamone una sintetica e chiara definizione.

  • L’isolamento fa riferimento a quelle azioni volte a separare un individuo che ha già contratto il coronavirus da tutti gli altri individui con l’intento di evitare che possa contagiare altre persone. L’isolamento è quindi una precauzione che viene applicata nei casi di persone confermate positive al virus o con sintomi tali da sospettare di essere stati contagiati.
  • La quarantena è un periodo di distacco e restrizione di una persona che non risulta positiva, ma che sia stata esposta al virus o che abbia avuto contatti stretti con casi confermati di coronavirus.
  • La limitazione degli spostamenti è una misura rivolta all’intera popolazione con la raccomandazione di restare a casa per evitare gli incontri fisici e la creazione di aggregazioni di persone.

Le tre misure, sebbene condividano la necessità di distanziamento fisico, presentano caratteristiche diverse e di conseguenza diverse ricadute sulla quotidianità.

Che conseguenze ha comportato il distanziamento sociale e fisico?

Numerosi studi hanno riscontrato che le persone sottoposte a quarantena tendono a riportare maggiori condizioni di stress rispetto a chi non ha ricevuto questa misura restrittiva. In particolar modo risultano evidenti alcune problematiche emotive quali la paura e la preoccupazione di poter contrarre la patologia o di poterla trasmettere ad altri, ma anche l’ansia di non riuscire a svolgere attività necessarie come acquistare cibo e generi di prima necessità. Gli studi hanno messo in evidenza che l’agitazione può anche essere legata a problematiche di natura lavorativa ed economica dovute all’incertezza della situazione in cui si sta vivendo. La noia e la solitudine legate al cambio di stile di vita ed ai lunghi periodi passati a casa, insieme all’interruzione così immediata della quotidianità, potrebbe anche portare a maggiore tristezza ed umore depresso, ma anche frustrazione ed irritabilità legate all’assenza di libertà di movimento e l’impossibilità di poter svolgere delle attività a cui si tiene. A tutte queste problematiche possono anche aggiungersi difficoltà del sonno e a svolgere le attività tipiche della nostra routine, ma anche il rischio di venire additati ed emarginati.

Altri studi svolti in questo ultimo anno hanno evidenziato che anche il passare molto tempo a casa con stimoli e contatti sociali limitati potrebbe comunque essere considerato rischioso per il benessere psicologico degli individui, in quanto causa di elevato livello di stress.

C’è da dire infatti, che non siamo “progettati” per gestire a lungo la segregazione: l’essere umano è un “animale sociale”, non è fatto per vivere isolato dagli altri, in quanto l’assenza di relazioni non permette lo sviluppo completo dell’identità personale, delle capacità cognitive, di diverse abilità comportamentali.

Cosa possiamo fare dunque per aiutarci a gestire meglio questo periodo difficoltoso?

  • Evitiamo innanzitutto la visione eccessiva e la ricerca compulsiva di notizie sul coronavirus o vaccini che potrebbero causare ansia e stress. Quando siamo preoccupati tendiamo a valutare le cose in modo peggiore di quello che sono. Avere informazioni accurate su tematiche di salute pubblica è importante, ma è altrettanto fondamentale fare riferimento solo a fonti ufficiali ed affidabili.
  • Manteniamo uno stile vita salutare, mangiando sano ed in modo equilibrato, e cercando di dormire bene e con regolarità. Se possiamo svolgere attività fisica in casa o all’aperto, non perdiamo l’occasione di restare attivi ed allenati. Evitiamo l’eccessivo consumo di alcool, tabacco o di altre sostanze quando siamo stressati e che potrebbero limitare la nostra lucidità. Troviamo dei momenti per noi e prestiamo attenzione ai nostri bisogni, alle nostre emozioni ed ai nostri sentimenti. Altrimenti, si corre il rischio che vengano a deprimersi i nostri naturali canali di espressione e di piacere, con conseguente abbassamento del tono dell’umore.
  • Conserviamo buone relazioni sociali e continuiamo a comunicare con i nostri amici ed i nostri familiari. Nonostante non sia possibile incontrare frequentemente le persone, proviamo a mantenere i contatti anche attraverso le telefonate, i messaggi e le chat. Le nuove tecnologie permettono di mantenere una rete sociale attraverso il mondo virtuale, usiamo anche video-chiamate ed i social network per restare in contatto con le persone a noi care in questo momento di limitazione della mobilità. L’isolamento sociale prolungato infatti genera profonda solitudine in coloro che vivono soli o non possono contare su una rete sociale adeguata, aumentando così la probabilità che emergano sintomi depressivi.
  • Impostiamo le nostre giornate creando e seguendo routine quotidiane. Svolgere attività regolari e organizzare il tempo della nostra giornata può facilitare l’adattamento in una situazione nuova come questa, dove molti studenti non possono seguire le lezioni in presenza o dove anche lo smart working è sempre più incentivato.
  • Utilizziamo le strategie che abbiamo già applicato in passato per superare situazioni difficili. Proviamo a ricordare come abbiamo gestito in precedenza le nostre emozioni durante delle avversità. Focalizziamoci sul positivo, proviamo a pensare al “distanziamento sociale” come un atto altruistico che stiamo mettendo in atto per proteggere le persone che sono più vulnerabili riducendo la possibilità di diffusione del virus.
  • Infine, per ultimo ma non di importanza, cerchiamo ulteriore supporto se lo riteniamo necessario. Se crediamo che lo stress, la paura o l’agitazione stiano influenzando negativamente la nostra quotidianità creandoci una situazione di malessere, non abbiamo timore di rivolgerci ad un professionista, che possa sostenerci ed aiutarci a ritrovare una situazione di equilibrio e di maggior benessere possibile.

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